L’incontro tra un buon prodotto e un bravo tecnico è la combinazione perfetta per una posa a regola d’arte.
La posa in opera rappresenta uno dei passaggi più delicati del nostro lavoro. Per questo il ruolo dei tecnici posatori è fondamentale e tutti i nostri specialisti vengono formati con corsi periodici di aggiornamento.
Quando la perfezione si mette in posa.
Sebbene il panorama attuale sia molto vario quanto a tecniche di posa, per i nostri pavimenti suggeriamo il sistema flottante, ossia l’unico in sintonia con la nostra filosofia di biocompatibilità e con i dettami della bioedilizia.
La posa flottante
Oltre a prevedere un semplice appoggio delle tavole sul piano di posa, senza utilizzo di colle e altri materiali potenzialmente nocivi, ogni plancia si lega alle altre con un meccanismo ad incastro, maschio-femmina, assicurato tramite l’uso di un collante vinilico certificato che non emette VOC nocivi né formaldeide. Tra le tavole e il massetto, perfettamente asciutto e planare, viene steso un sottile strato di materiale isolante, detto materassino, che limita la risalita dell’umidità, attenua i rumori e minimizza i difetti di posa.
Grazie alla loro struttura e alle notevoli dimensioni, le tavole Fiemme Tremila sono molto stabili e particolarmente adatte a questo sistema che garantisce una serie di importanti vantaggi.
I vantaggi della posa flottante
La posa incollata
Si tratta del metodo di posa ancora oggi più diffuso, nonostante non sia sicuramente la scelta più attenta alla salubrità dell’ambiente domestico. In questo caso infatti le tavole vengono incollate sia fra loro che al supporto di fondo - generalmente in cemento - che è necessario sia particolarmente asciutto e ben livellato.
Lo svantaggio principale di questo sistema è che richiede l’uso di grandi quantitativi di collanti (in media da 1,2 a 1,5 kg/m2) non esenti da emissioni nocive per la salute, in forma più o meno ridotta.
La posa inchiodata o inchiodata su magatelli
La chiodatura è senz’altro il sistema più antico per posare il pavimento in legno. Occorre un sottofondo sul quale i chiodi possano fare presa, ad esempio uno strato di legno applicato al massetto, o listelli distanziati e disposti trasversalmente (magatelli) fissati o annegati nel cemento. Il calpestio produce un effetto cassa armonica accompagnato da scricchiolii che evocano le pavimentazioni storiche, particolare che può affascinare, ma anche risultare molto fastidioso.
Si tratta sicuramente di un tipo di posa salubre, ma ha i suoi svantaggi: principalmente il fatto che lo spessore richiesto dai travetti più il pavimento è di qualche centimetro, spesso non disponibile, specialmente in caso di ristrutturazioni.
Nonostante consigliamo la posa flottante per i nostri pavimenti, possiamo prevedere, a richiesta, anche quella incollata o inchiodata al massetto. Per quest’ultimo tipo di posa proponiamo tavole di spessore 21 mm.
Riscaldamento a pavimento
La posa su riscaldamento a pavimento
Le moderne tecnologie di costruzione dei sistemi con massetto radiante favoriscono l’utilizzo del legno come pavimentazione.
I risultati di un recente progetto di ricerca e sperimentazione sviluppato da Fiemme Tremila in collaborazione con aziende leader del settore (come Velta Italia ed Eurotherm), dimostrano come i nostri pavimenti siano perfettamente compatibili con i sistemi di riscaldamento a pavimento. Né la resa dell’impianto, né la bellezza delle tavole subiscono alcun effetto. Importante è valutare l’impianto e il tipo di legno più adatti in funzione delle condizioni ambientali. Tanto più virtuose sono le scelte progettuali con le quali vengono realizzate le abitazioni, tanto migliori saranno i risultati in termini di risparmio energetico.
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