Echi di Fiemme al villaggio ENI di Borca di Cadore
Compirà 70 anni nel 2024 ma, in barba a un’epoca dove tutto scorre e in un guizzo diventa passato, entrarci oggi significa – ancora – mettere piede nel futuro. Benvenuti nell’ex villaggio ENI di Borca di Cadore. Paese-comunità, progetto sociale, urbanistico, architettonico e d’interni, che ha incarnato la visionarietà di Enrico Mattei nell’architettura colta e sincera di Edoardo Gellner: un capitolo straordinario della storia del benessere aziendale e dell’architettura moderna internazionale.
L’obiettivo dell’opera di Gellner, come spiega lui stesso, è quello di «non sopraffare i fatti di natura». Sono quindi il bosco e l’ambiente a determinare posizione e modalità costruttive degli edifici. In mezzo secolo la foresta cresce come altrove avrebbe fatto in più di 200 anni.
Così, perseguendo una profonda coerenza con l’eredità etica, progettuale ed estetica del villaggio, Erika e Guido, come altri proprietari vicini, scelgono il legno di Fiemme Tremila per i pavimenti. Un larice, Montefeudo della collezione Echi di Fiemme, come quello degli alberi che circondano la casa, autentico nei suoi nodi e nelle fiammature brunite che esaltano la luminosità tipica degli interni domestici progettati dell’architetto istriano per il comfort dei dipendenti di Mattei. Il più naturale tra i pavimenti, frutto dell’impegno di un’azienda dalla visione etica: una superficie salubre, capace di aumentare il benessere generato da un luogo che sembra utopia, ma che è esistito davvero e che, c’è da sperare, ritorni presto al futuro.

Montefeudo | Unica | Spazzolato

Montefeudo | Unica | Spazzolato

Montefeudo | Unica | Spazzolato

Montefeudo | Unica | Spazzolato

Montefeudo | Unica | Spazzolato

Montefeudo | Unica | Spazzolato

Montefeudo | Unica | Spazzolato

Montefeudo | Unica | Spazzolato

Montefeudo | Unica | Spazzolato

Esterni

Esterni
ARCHITETTO
Se il violento intervento dell’uomo sulla natura si è definito come ‘classico’ o ‘razionale’, l’opposto atteggiamento dell’adeguarsi all’ambiente naturale si potrà dire ‘romantico’ o ‘naturale’. Cerchiamo di essere più ‘naturali’ che ‘razionali’, e il paesaggio italiano ne guadagnerà; e ne guadagnerà di forza e di espressione il volto del nuovo insediamento.
(Gellner, 1960)
L'anima del legno, la concretezza della materia
Residenza privata
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